Ci siamo fermate con loro in quella casa vuota ancora per tre giorni, finché Mariute si è sentita abbastanza in forze da rimettersi in viaggio. Non era il caso di lasciarle da sole in mezzo alla campagna battuta dalle truppe austriache. In quei tre giorni mi è capitato spesso di tenere in braccio i bambini di Mariute. Erano così piccoli, eppure avevano già il loro carattere. Il maschio mangiava e dormiva, e quando mi si abbandonava in braccio diventava morbido come un lenzuolo nell’acqua. La femmina invece non stava mai ferma, muoveva gambe e braccia a mulinello, e scalpitava perfino nel sonno.