Pensai che se la maestra Pompelmo poteva
fare per sempre quello che più le stava a cuore,
ovvero danzare, allora mia nonna, dovunque
fosse, avrebbe fatto un mare di parole crociate,
era una vera campionessa. E avrebbe unito le
stelle come i puntini di quel gioco che le piaceva
tanto. Alzava lo sguardo dal foglio, mi guardava
da sopra le lenti degli occhiali, dicendo:
“Guarda qua, Leo, guarda cosa è venuto fuori.”
E io le dicevo: “Sei una vera forza.