SEIZ

studio editoriale Ileana Zagaglia servizi per l'editoria

Il mio sasso nello stagno

24 ottobre 2014

Era il compleanno di Rodari ieri e mi piace pensare che non a caso proprio ieri io mi sia imbattuta in un interessante articolo su libri e ragazzi: The Percy Jackson Problem.

La questione messa in campo dalla giornalista Rebecca Mead è, in soldoni, questa: facciamo leggere ai ragazzi i libri che preferiscono o imponiamo loro da subito i classici? E nello specifico, Riordan sì o Riordan no con la sua rivisitazione della mitologia greca?

Neil Gaiman non ha dubbi: lasciategli leggere ciò che vogliono perché quella è la porta che conduce a nuovi assaggi, a nuove scoperte, in un viaggio di formazione molto naturale.

Tim Parks invece, sostenendo che non ci siano prove di tale propedeuticità, vorrebbe che i ragazzi leggessero subito Shakespeare, per non guastarsi il palato.

Insomma, continuando con la classica metafora dei libri cibo per la mente, a dar retta a Parks si dovrebbe bandire il latte e sostituirlo subito con piatti da gourmet.

Ha senso? No, secondo me, non ha proprio senso, sia come lettrice sia come madre di due appassionate lettrici. Con Rachele avrei dovuto dare fuoco ai tanti Geronimo Stilton che come scrivevo in un post poco tempo fa ha letto fino a dieci anni, per evitare il rischio che non riuscisse più ad apprezzare/affrontare la complessità di Dostoevskij, Flaubert, Calvino, Dickens. Che oggi divora. E lo stesso vale per Giulia, anzi forse il suo caso è ancora più calzante visto che tra i cinquanta e passa libri che ha letto quest’anno ci sono quelli incriminati di Riordan, tutta la serie. Ma anche Gaiman e Kuijer, per esempio. E Twain e Buzzati.

Non ho dubbi quindi: se vuoi accendere il gusto per la lettura è deleterio storcere il naso per questo o quell’autore, questo o quel genere. Ma perché l’appetito cresca e il gusto diventi consapevole è fondamentale non abbandonare il piccolo o giovane lettore solo perché ormai sa leggere o perché legge cose che a noi adulti non interessano. È importantissimo continuare a proporre, a leggere insieme, a raccontarsi storie. Io Percy Jackson ce l’ho sul comodino anche per poter spiegare a Giulia la differenza tra un libro d'intrattenimento e la letteratura ;-)